Letra de Fuori dal tunnel
Caparezza
Sono fuori dal tunnel
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
di te che spendi stipendi
stipato in posti stupendi
tra culi su cubi
succubi di beat orrendi
succhi brandy e ti stendi,
dandy, non mi comprendi,
senti, tu non ti offendi
se ti dico che sei trendy,
prendi me, per esempio,
non mi stempio
per un tempio del divertimento
essendo amico di baldan bembo
sono "un silenzio che può diventare musica"
se rimo sghembo su qualsiasi tempo che sfrequenzo.
collaudo l'autoradio,
nell'auto cauto resto
faccia a faccia con una focaccia,
altro che lauto pasto, capomastro,
con validi manovali ricostruisco
gli argini di una giornata
ai margini della disco
e mi stupisco
quando si uniscono al banchetto che imbastisco
che dopo mischiano il brachetto e non capisco
com'è che si finisce a parlare di jeeg robot e delle "strade di san francisco".
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
mi piace il cinema e parecchio,
per questo mi chiamano vecchio,
è da giovani spumarsi e laccarsi davanti allo specchio?
sono vecchio, punto,
e prendo spunto dal tuo unto ciuffo,
mi sento stretto
come quando inchiappetto un puffo.
«oooh, io odio caparezza...»
sbuffo pensando a serate tipo
del tipo "che facciamo?"
io ho una tipo di seconda mano
che mi fa da pub, da disco e da divano,
sono qua, come un allodola questo è il mio ramo.
io, immune al pattume della tv di costume,
in volo senza piume
in un volume di fumetti sotto il lume,
e non c'è paragone
basta una birra in fermentazione
e la tipa in fibrillazione
per la nuova posizione.
m'attizza la zizza piena,
mi delizia la tizia oscena,
ho fame, no problema
se se mi sfizia la pizza a cena.
serate a tema ben accette, salame a fette spesse,
vhs e se non bastasse su le casse.
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
«gli incontri, gli scontri,
lo scambio di opinioni,
persone che son fatte
di nomi e di cognomi,
venghino signori,
che qui c'è il vino buono,
le pagine del libro
e le melodie del suono,
si vive di ricordi, signori, e di giochi,
di abbracci sinceri, di baci e di fuochi,
di tutti i momenti, tristi e divertenti,
e non di momenti tristemente divertenti.»
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
di te che spendi stipendi
stipato in posti stupendi
tra culi su cubi
succhi brandy e ti stendi,
dandy, non mi comprendi,
senti, tu non ti offendi
se ti dico che sei trendy,
prendi me, per esempio,
non mi stempio
per un tempio del divertimento
essendo amico di baldan bembo
sono "un silenzio che può diventare musica"
se rimo sghembo su qualsiasi tempo che sfrequenzo.
collaudo l'autoradio,
nell'auto cauto resto
faccia a faccia con una focaccia,
altro che lauto pasto, capomastro,
con validi manovali ricostruisco
gli argini di una giornata
ai margini della disco
e mi stupisco
quando si uniscono al banchetto che imbastisco
che dopo mischiano il brachetto e non capisco
com'è che si finisce a parlare di jeeg robot e delle "strade di san francisco".
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
per questo mi chiamano vecchio,
è da giovani spumarsi e laccarsi davanti allo specchio?
sono vecchio, punto,
e prendo spunto dal tuo unto ciuffo,
mi sento stretto
come quando inchiappetto un puffo.
«oooh, io odio caparezza...»
sbuffo pensando a serate tipo
del tipo "che facciamo?"
io ho una tipo di seconda mano
che mi fa da pub, da disco e da divano,
sono qua, come un allodola questo è il mio ramo.
io, immune al pattume della tv di costume,
in volo senza piume
in un volume di fumetti sotto il lume,
e non c'è paragone
basta una birra in fermentazione
e la tipa in fibrillazione
per la nuova posizione.
mi delizia la tizia oscena,
ho fame, no problema
se se mi sfizia la pizza a cena.
serate a tema ben accette, salame a fette spesse,
vhs e se non bastasse su le casse.
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
sono fuori dal tunnel
del divertimento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento,
quando esco di casa e mi annoio
sono molto più contento...
«gli incontri, gli scontri,
lo scambio di opinioni,
persone che son fatte
di nomi e di cognomi,
venghino signori,
che qui c'è il vino buono,
le pagine del libro
e le melodie del suono,
si vive di ricordi, signori, e di giochi,
di abbracci sinceri, di baci e di fuochi,
di tutti i momenti, tristi e divertenti,
e non di momenti tristemente divertenti.»
Letra de Fuori Dal Tunnel de Caparezza
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